Per il segretario del Pd il suo partito sarà il più votato nelle città a dispetto del primato di Meloni.
A dispetto di ciò che dicono i sondaggi che danno ormai da tempo Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, come primo partito, Enrico Letta è convinto che il partito più votato sia il Pd. Il segretario del Pd punta alle amministrative e crede che dimostreranno che non è il partito di Meloni il primo partito d’Italia ma il suo.
Ma a queste elezioni amministrative i dem sono in minoranza perché sulle 26 grandi città in cui si voterà domenica soltanto sei sono amministrate dal Pd. Quindi per il partito democratico sarà un grande risultato anche portare a casa solo 2-3 comuni in più di quelli attuali. Queste due verosimilmente sono Palermo e Genova.
“Si tratta certo di test locali, ma le grandi città sono anche un termometro di dove va l’opinione pubblica” dice Boccia, responsabile degli enti locali dei dem. A Palermo sfida Lagalla e ci provano a conquistare la città e Messina. Anche a Genova i dem sperano di tornare ai vecchi numeri del 2017 quando era poco al di sotto del 20%.
Il test dei dem per le future sfide
Il Pd testa il campo largo anche per le prossime regionali come in Sicilia dove il centrodestra è completamente spaccato su Musumeci. Qui faranno le primarie insieme al M5S. Un esperimento che si ripeterà anche per le regionali in Lazio. “Vogliamo riportare città importanti al centrosinistra come Piacenza, Catanzaro, Messina o Lodi” dice Boccia.
Sono proprio le città su cui sta puntando Letta nel suo tour per l’Italia. Come sempre, l’esito del voto locale avrà conseguenze su tante altre cose, in primis sul voto delle politiche nazionali dell’anno prossimo. Ma anche altro come aumentare la possibilità di cambiare la legge elettorale con la proporzionale su cui il centrodestra è fermo sul suo no. Anche la questione dell’alleanza con il M5S verrà testata a queste amministrative, soprattutto in vista delle elezioni.
